ufficio.eu

l'ufficio visto con i tuoi occhi

Categorie

La vita in ufficio raccontata al cinema e in televisione

Vita da ufficio al cinema e in TV

La vita in ufficio al cinema e in televisione è stata raccontata secondo molte sfaccettature, privilegiando, comunque, i toni colorati della commedia. Un modo, insomma, per sdrammatizzare ed esorcizzare le fatiche della routine quotidiana tra contatti con i clienti, lettere da scrivere e appuntamenti da prendere.

La vita in ufficio al cinema

Con un giro sulla macchina del tempo del cinema italiano, partiamo da “Il posto” di Ermanno Olmi, un film uscito nelle sale nel 1961 e che contiene una scena cult su questo tema, cioè il colloquio di lavoro milanese. In “Chi si ferma è perduto“, di Sergio Corbucci, c’è spazio addirittura per Totò e Peppino De Filippo. Negli anni Settanta, Mario Monicelli ritrae in ufficio nientemeno che Alberto Sordi in “Un borghese piccolo piccolo“, ma è con Paolo Villaggio e il suo Fantozzi che la vita in ufficio esplode al cinema in tutta la sua eccezionale brutalità: dai dispetti dei colleghi alle competizioni sportive, dagli eventi aziendali alla cattiveria dei capi supremi, dai cineforum serali ai viaggi all’estero in compagnia dei superiori, quello che ne esce è un ritratto tragicomico, da fare venire le lacrime (dal ridere, e non solo).

Negli anni Ottanta, poi, la vita in ufficio al cinema è stata raccontata da Pupi Avati con un film il cui titolo non lascia spazio a fraintendimenti: si tratta di “Impiegati“, che viene presentato addirittura al 38esimo Festival di Cannes. Il film, che vede nel cast Claudio Botosso, Luca Barbareschi, Nik Novecento e Elena Sofia Ricci, racconta la storia di un neolaureato che prende servizio in un importante istituto di credito ma ben presto si rende conto che la vita in banca è tutt’altro che facile, con colleghi prevaricatori e vicini di scrivania subdoli.

Nel 2003, Francesca Comencini porta al cinema “Mi piace lavorare (Mobbing)“, pellicola drammatica con protagonista Nicoletta Braschi, che racconta la storia di una mamma che lavora come segretaria capocontabile e che, in seguito alla fusione della sua azienda con una multinazionale, deve fare i conti con il mobbing (al fine di indurla a dimettersi): per esempio, le vengono affidati compiti impossibili da portare a termine o inutili e le viene dato un computer con il quale non può lavorare perché è rotto. Così, subisce un primo demansionamento, mentre anche i colleghi cominciano a evitarla.

La vita in ufficio in televisione

E la vita d’ufficio raccontata in televisione? Naturalmente, il punto di riferimento in questo ambito è la sitcom Camera Cafè, trasmessa su Italia 1 e ambientata interamente davanti alla macchinetta per il caffè di un’azienda. Nella serie vengono raccontate le vicende degli impiegati e dei dirigenti, tra viaggi di lavoro all’estero, crisi economiche e prospettive di fusione con un’azienda concorrente. I protagonisti sono Luca Nervi, delegato sindacale e responsabile dell’ufficio acquisti, e Paolo Bitta, responsabile dell’ufficio vendite. Tra i personaggi secondari, spiccano una anziana stagista, un fattorino, un esperto di informatica, una centralinista e una direttrice marketing.

Per il resto, la televisione italiana ha raccontato la vita di ufficio anche in “Giornalisti“, fiction del 2000 diretta da Giulio Manfredonia e Vincenzo Terracciano, nel quale veniva ritratta la vita della redazione di un giornale, il Cronista. Un telefilm che non ha ottenuto, però, il successo sperato.

Lascia un commento

Tutti i campi sono obbligatori.
L'indirizzo email non verrà pubblicato