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Un tatuaggio può ostacolare l’assunzione in azienda?

Tatuaggi al lavoro

Abbiamo già introdotto con gli scorsi articoli il tema sul lavoro, parlando della fase di pre-assunzione e di come affrontare il primo giorno di lavoro. Oggi invece discutiamo sull’incidenza che i tatuaggi possono avere nel trovare un impiego.

Diversi studi empirici hanno determinato che le persone con la pelle tatuata sembrano più propense a portare armi, commettere reati o a fare uso di droghe. Il tatuaggio aveva in antichità un ruolo sociale e religioso e le persone tatuate solitamente erano marinai o detenuti, mentre oggi è diventata una questione di moda e le persone tatuate sono in gran parte ragazzi tra i 16 e i 35 anni.

Si può essere licenziati per un tatuaggio?

Secondo Andrew Timming, professore dell’Università Scozzese di St. Andrews, nonostante i tatuaggi siano molto diffusi, essi sono ancora associati a un atteggiamento di “ribellione” che può mettere in guardia un datore di lavoro, consapevolmente o no. A sostegno della sua affermazione ha chiesto a diversi responsabili delle assunzioni del personale di valutare alcuni candidati sulla base delle foto (alcune erano state modificate con l’applicazione di tatuaggi sul collo) e i candidati tatuati, a parità di curriculum, si sono classificati nelle posizioni più basse.

In genere avere un tatuaggio visibile può essere uno svantaggio, ma ci sono tuttavia diverse percezioni: a seconda della tipologia di tatuaggio (un fiore o una farfalla sono tatuaggi accettabili, teschi o altre figure volte a descrivere situazioni negative sono molto spesso rifiutati) o dalla posizione che si dovrebbe ricoprire (nei posti frequentati da clientela giovane, avere un tatuaggio può essere anche considerato un vantaggio). Più fortunato è invece chi ha un tatuaggio non visibile, in quanto potrà non farne parola ed essere valutato solo per le sue conoscenze.

In Italia non esiste normativa che vieta l’assunzione in azienda di persone tatuate, solo le policy aziendali possono imporre delle regole al riguardo. Ogni azienda privata è libera di imporre un proprio regolamento, anche in materia di aspetto fisico o decoro. In generale l’unico accorgimento da tenere è che i tatuaggi non siano offensivi.

L’eccezione viene fatta per i militari in quanto esiste una direttiva che vieta loro tattoo e orecchini, nell’articolo 2 della direttiva del luglio 2012 si legge infatti che:
“I sovrintendenti sono impiegati in diversi settori, svolgono compiti di polizia e indossano l’uniforme. Sono obbligati a tenere un comportamento adeguato e non è loro consentito avere tatuaggi o piercing inopportuni”.

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