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Scegliere la cravatta giusta per un colloquio

Scegliere la cravatta giusta per un colloquio di lavoro

In vista di un colloquio di lavoro, un aspetto a cui è bene prestare la massima attenzione è quello che riguarda la scelta del look con cui presentarsi: d’altro canto, il modo in cui ci si veste è pur sempre un biglietto da visita della propria persona, anche se il sentire comune suggerisce che l’abito non fa il monaco.

Nel caso in cui si decida di presentarsi in giacca e cravatta, proprio il tipo di cravatta per cui si opta chiama in causa una decisione che merita di essere ponderata con assoluta cura. Una dimostrazione? Nel 2008 il quotidiano britannico The Telegraph pubblicò una notizia in cui si parlava di un aumento dell’acquisto di cravatte, in un periodo di forte crisi economica, motivato dal bisogno di presentarsi ai colloqui di lavoro nel migliore dei modi o di mostrarsi con un look migliore sul posto di lavoro ed evitare di essere licenziati.

Ma come scegliere la cravatta giusta?

Al di là della rilevazione del giornale inglese, quel che è certo è che gli uomini parlano anche attraverso la propria cravatta: in un colloquio di lavoro sarà, dunque, importante evitare le tonalità più appariscenti come il giallo canarino, il fucsia o il blu elettrico, puntando invece su tonalità cromatiche più sobrie e discrete, come le tinte pastello o, ancora meglio, il bordeaux o il blu scuro.

Nel scegliere la cravatta giusta, ovviamente bisogna tener conto dei colori, che devono essere abbinati a quelli del resto dell’abbigliamento.

Per quanto riguarda le cravatte tinta unita quelle nere si intonano alla perfezione sulle camicie bianche, così come quelle rosse, che vanno bene anche sulle camicie nere o blu, mentre dovrebbe essere limitato il ricorso alle cravatte color crema o bianche, più adatte a un matrimonio o a una cerimonia. Le cravatte rosa sono indicate per chi indossa un completo grigio, mentre se si decide di portare una camicia verde si può puntare su una cravatta della stessa tinta.

Chi volesse puntare sulle cravatte fantasia invece che sulla tinta unita deve sapere di trovarsi su un campo minato, in cui ogni sbaglio può essere pericoloso. Anche in questo caso, la parola d’ordine deve essere sobrietà, tenendo conto che le righe sottili e i pois piccoli sono sinonimo di scarsa originalità ma, al tempo stesso, di solidità e sicurezza.

Al di là dei colori, poi, in un colloquio di lavoro può essere notato anche il modo in cui la cravatta viene annodata: e se il nodo semplice viene prediletto in maniera specifica grazie alla semplicità di esecuzione, il nodo Pratt e il nodo Windsor si caratterizzano per una forma più simmetrica e per le dimensioni maggiori. In questa valutazione, tuttavia, non ci si può dimenticare del colletto della camicia: se è ampio, per esempio alla francese, c’è bisogno di un nodo molto evidente, mentre è stretto il nodo semplice è una scelta quasi obbligata.

Per quel che concerne i materiali, d’altro canto, la seta è garanzia di eleganza, ma ovviamente non tutti si possono permettere i costi di un tessuto di così grande pregio. Ecco perché a eventuali difetti di una cravatta non si può che sopperire con i propri personalità e curriculum.

E per voi è stato semplice scegliere la cravatta per il vostro primo colloquio di lavoro? E per l’ultimo?

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