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Gli errori da non commettere in un curriculum vitae

Curriculum Vitae

Scrivere il proprio curriculum vitae è necessario non solo quando si è disoccupati, ma anche quando si ha un lavoro: sia perché si possono sempre cercare degli impieghi migliori, sia perché si tratta di un ottimo modo per fare un breve riassunto della propria carriera o della propria vita.

Il problema è che quando si inviano i curriculum ai datori di lavoro spesso si incappa in errori, gaffe o sbagli che sarebbe meglio non commettere. Per esempio, si tende a spedire lo stesso identico curriculum a tutte le aziende, a prescindere dal tipo di mansione per cui ci si propone. Questo è un errore da evitare, poiché sarebbe meglio personalizzare e modificare le informazioni che si forniscono in funzione del posto o del datore di lavoro.

Bisogna prestare attenzione, inoltre, al linguaggio, che non deve essere né troppo colloquiale né troppo aulico o tecnico: il cosiddetto italiano standard è il traguardo a cui mirare. A questo proposito, è importante anche cercare di dilungarsi il meno possibile: è facile da immaginare che chi si occupa di risorse umane abbia molti curriculum da leggere, e non possa perdere tempo a scorrere elenchi di lavori svolti in precedenza, soprattutto quando i lavori sono “baby sitter”, “ripetizioni” e “animatore turistico”. Meglio essere sintetici e concisi, andando dritti al punto e pensando alla posizione per la quale ci si candida: in altre parole, è indispensabile indicare unicamente i dati più rilevanti per l’offerta, così da non essere prolissi.

Un altro errore che non si può perdonare è l’imprecisione, sia che si tratti di date, sia che si tratti di errori ortografici o grammaticali. A proposito delle date, per esempio, inserirle in modo approssimativo è un sinonimo di sciatteria: per questo non si può fare a meno di prendersi la briga e l’impegno di perdere un po’ di tempo alla ricerca di attestati, diplomi e documenti del caso.

Chiaramente, tra gli sbagli da non commettere c’è quello di non rileggere. Siccome quattro occhi sono meglio di due, può essere utile chiedere un favore a un amico e fare leggere il curriculum anche a lui: in questo modo, eventuali errori sfuggiti potranno essere colti e risolti in pochi secondi. Ciò vale non solo per le sviste grammaticali, ma anche per virgole fuori posto, spazi non necessari, lettere maiuscole al posto di lettere minuscole, e così via: ogni dettaglio contribuisce a mettere in evidenza la precisione e la cura del titolare del curriculum.

Ancora, è opportuno non dimenticarsi della lettera di accompagnamento: per quanto breve possa essere, sarà sempre fondamentale. In essa, è necessario spiegare il motivo per cui si sta spedendo il curriculum, eventualmente aggiungendo pochi particolari sulla propria persona e segnalando la ragione per cui si vuole entrare a far parte dell’azienda. La lettera di accompagnamento è ancora più necessaria nel caso in cui non si stia rispondendo a un’offerta di lavoro specifica, ma ci si stia proponendo con un’autocandidatura: può rivelarsi un’arma perfetta per promuoversi e per farsi conoscere, a patto di non esagerare. Come si suol dire, chi si loda si imbroda!

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