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Carta fotografica: come stampare la foto perfetta?

Carta fotografica

Con l’avvento del digitale la fotografia è cambiata radicalmente. Se anche appassionati del vintage e fotografi non proprio giovanissimi sono ancora legati ai rullini ed allo sviluppo in camera oscura, le macchine fotografiche digitali la fanno da padrone.

Sensori con sempre più MPixel, obiettivi con caratteristiche via via migliori a prezzi accessibili anche ai fotografi amatoriali, permettono a chiunque (o quasi) di realizzare foto incredibili.

Certo è che anche lo sviluppo delle fotografie è cambiato radicalmente. Anni fa si scattavano poche foto (circa 30 per rullino) e poi si correva nei negozi di fotografia a svilupparle per apprezzare il risultato.

Al giorno d’oggi si fanno migliaia di fotografie, grazie anche alle schede di memoria sempre più capienti, ma se ne stampano pochissime. Quando anche si decide di stamparle per averle a disposizione nei propri album, sempre più spesso si sceglie di farlo in casa. Con le stampanti di ultima generazione e la carta fotografica giusta è possibile ottenere risultati davvero ottimi.

Quello che molti non sanno è che esistono diverse tipologie di carta fotografica di cui bisogna valutare quattro diverse caratteristiche: la finitura superficiale, la grammatura, le dimensioni e la durabilità.

Per quanto riguarda la finitura, esistono tre diversi tipi:

  • Resin Coated (RC): anche detta carta politenata, ha una grammatura tra i 120 e i 180 g/mq. La superficie è lucida tuttavia questa tipologia di carta può alterare la gamma dei colori e la profondità del nero. Inoltre è particolarmente fragile e quindi poco indicata a meno di stampe che finiranno in cornice.
  • Fiber (FB): a differenza della precedente, questo tipo di carta è opaca. Permette di ottenere contrasto netto e neri decisamente carichi ed è quindi scelta per realizzare foto artistiche. È più resistente rispetto alla RC e resiste meglio al processo di invecchiamento.
  • Contrasto fisso: presenta 5 livelli di contrasto (da scegliere da 1 a 5) e sono utilizzate solitamente a livello professionale.

Vanno di pari passo invece grammatura e spessore, che ovviamente comportano differente robustezza della carta. I valori di grammatura più comunemente scelti sono tra 120 e 280 g/mq. Come è ovvio, se le foto devono essere maneggiate molto e quindi sono più soggette al consumo è preferibile una grammatura maggiore. Se invece una fotografia deve essere incorniciata si può scegliere una grammatura minore, con conseguente risparmio.

I formati delle foto sono rimasti pressoché inalterati nonostante il passaggio dal rullino al digitale. Le foto più comuni misurano 10x15cm o 13x18cm. Esistono però anche formati meno utilizzati come 15x21cm e 21x30cm. Per utilizzi particolari esistono poi carte fotografiche in formato A3, A2, A1 e A0 oppure in rotoli continui, questi ultimi da utilizzare solamente con stampanti compatibili.

La durabilità (ovvero la resistenza all’invecchiamento) è determinata dall’insieme di stampante, inchiostro e carta. Al giorno d’oggi la qualità media di questi tre elementi consente di ottenere fotografie che non mostrano deterioramento per almeno 25 anni.

Da un certo punto di vista però, è anche bello vedere le proprie foto sbiadite dopo tutti quegli anni: ci ricordano che il tempo passa per tutti!

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