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Sto per sposarmi, devo invitare i colleghi al matrimonio?

Invitare i colleghi al matrimonio

Chi è in procinto di sposarsi viene spesso assalito da un dubbio destinato a tormentare le sue notti: invitare o meno i colleghi al matrimonio? L’interrogativo non è certo di quelli più simpatici, anche perché qualsiasi scelta si compia si dovrà fare i conti con effetti collaterali non indifferenti.

Se si decide di invitare tutti i colleghi d’ufficio, si spenderà una fortuna per il pranzo (o per la cena) con in più il rischio di trovarsi ad avere a che fare con persone che non si sopportano. Insomma, chi vorrebbe, nel giorno più bello della propria vita, trovarsi davanti a persone con cui non ha un bel rapporto?

Una soluzione alternativa, quindi, potrebbe essere quella di invitare solo i colleghi con cui si ha un effettivo rapporto di amicizia. Ma, anche in questo caso, è opportuno valutare in anticipo le possibili conseguenze di un gesto del genere: si potrebbero scatenare gelosie e invidie, e magari chi non viene invitato potrebbe rimanerci male. Anche questa opportunità, quindi, ha pro e contro che meritano di essere ponderati con la massima attenzione.

Ecco che potrebbe palesarsi la soluzione più estrema, e cioè quella di non invitare nessun collega di lavoro e circondarsi solo di parenti e amici. Già, ma questo è possibile solo se non si sono strette amicizie solide in ufficio: in caso contrario, sarebbe impossibile ricorrere a questa opzione.

Non va dimenticato, poi, che oltre che ai colleghi è necessario pensare anche ai capi ufficio e al datore di lavoro. Invitarli è un gesto di cortesia a cui non si può rinunciare, ma potrebbe non essere piacevole mostrarsi ai propri superiori in atteggiamenti molti diversi da quelli che si dovrebbero tenere sul luogo di lavoro. Una sposa, il giorno del suo matrimonio, ha tutto il diritto di togliersi le scarpe e iniziare a ballare senza freni sul palco senza essere intimorita dalla presenza del proprio capo.

Come si vede, ogni alternativa ha vantaggi e svantaggi, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista prettamente economico. Una possibile intuizione è quella di invitare i parenti e gli amici solo al pranzo (o alla cena), per poi fare venire i colleghi al momento del taglio della torta. In qualsiasi caso, anche per loro dovranno essere preparate le bomboniere con i confetti. Non che questa idea sia esente da critiche: insomma, gli invitati per la torta sarebbero – in un certo senso – “costretti” a fare un regalo senza nemmeno poter godersi un pranzo o una cena con i fiocchi.

C’è, poi, chi ritiene che invitare il datore di lavoro e il colleghi al matrimonio non sia un obbligo: si può, però, decidere di invitarli alla cerimonia e al rinfresco seguente e non al ricevimento.

In qualunque caso, non c’è niente di meglio che agire con sincerità e limpidezza, magari chiedendo un parere al proprio partner. D’altro canto, ognuno ha il diritto di invitare alle proprie nozze chi crede, e l’etichetta e la falsa cortesia possono essere messe da parte, sempre a patto di usare un certo tatto e di non far sentire a disagio nessuno.

Tu sei già sposato? Hai deciso di inviare o no i colleghi al matrimonio?

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