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I segreti per un buon rapporto con il capo

Rapporto con il capo

Avere un buon rapporto con il capo è pressoché indispensabile per lavorare in maniera gradevole: l’importanza di un clima piacevole e gratificante, infatti, è tale anche perché si riflette nella vita di tutti i giorni, al di fuori dell’ufficio.

Ma quali sono i segreti per instaurare e mantenere dei buoni rapporti con i propri superiori? L’aspetto al quale bisogna prestare più attenzione è quello relativo alla comunicazione: è bene, infatti, adattarsi alle esigenze altrui. Alcuni preferiscono interagire a voce, di persona o al telefono, mentre altri – magari per questioni di tempo o di flessibilità – prediligono rapporti, relazioni e conversazioni scritte, in chat o tramite posta elettronica.

Bisogna, poi, cercare di conoscere la persona o le persone con cui si ha a che fare: per esempio, capendo se sono più di buon umore, e quindi ben disposte, al mattino o al pomeriggio. Ancora, può essere utile scoprire qual è il loro modo di lavorare, quale importanza danno allo spirito di sacrificio e in che modo si relazionano con gli altri dipendenti. Ovviamente, non si può fare a meno di stabilire dei vincoli, vale a dire dei paletti oltre i quali non si può andare: insomma, delle regole di vivere comune, tenendo conto che la disponibilità è un grande pregio, ma che se si abitua il proprio capo ad accettare straordinari su straordinari si finisce per compromettere la propria vita al di fuori dell’orario di lavoro.

Qualsiasi frase si rivolga al capo, inoltre, deve essere ben ponderata, anche in funzione del rapporto che si ha con la persona in questione. Il superiore, in qualunque caso, non deve mai essere messo in condizione di sentire poca fiducia nei suoi confronti: ciò, infatti, potrebbe indebolirlo o, d’altra parte, provocare la reazione opposta, cioè portarlo a mostrarsi più insensibile alle esigenze dei dipendenti.

Ciò non vuol dire che non si possa essere diretti, anche perché la sincerità viene sempre apprezzata: ma la sincerità va edulcorata con l’educazione e con la cordialità. Dire la verità è un’arma vincente per il semplice motivo che consente di evitare fraintendimenti e malintesi di qualunque tipo: insomma, previene l’insorgere di zone d’ombra più o meno pericolose che potrebbero mettere a rischio i rapporti tra le persone e la produttività.

Infine, non bisogna mai dimenticare che ogni lavoratore ha una mansione ben precisa da svolgere, e ha nel capo o nei superiori dei punti di riferimento a cui affidarsi per riuscire meglio nel proprio compito. Una parola chiave da tenere sempre a mente è concretezza, nel senso che informazioni astratte o difficili da capire, così come messaggi poco chiari o allusioni che dicono e non dicono, hanno il solo effetto di innervosire i destinatari.

Il capo deve essere sempre considerato come un alleato e, in un’ottica più pragmatica, come uno strumento grazie al quale si può fare carriera: fare bella impressione è, senza dubbio, utile, a costo di non trasformarsi in zerbini o leccapiedi. Il modo migliore per accontentarlo consiste nel fare bene il proprio lavoro e produrre risultati visibili.

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