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Open space e organizzazione degli spazi aziendali

Open space ufficio

L’open space è diventato ormai da diversi anni la soluzione più utilizzata per l’organizzazione degli spazi aziendali. Dagli uffici ampi per 8-10 persone fino agli interi piani degli edifici che ospitano anche centinaia di persone, gli open space sono apprezzati dalle piccole startup così come dalle grandi multinazionali.

Non è però tutto oro quello che luccica. A primo impatto infatti l’open space sembra il paradiso della collaborazione e della produttività ma molto spesso non è così. Ci sono degli indubbi vantaggi se si sceglie una soluzione open space:

  • favorisce la collaborazione tra i dipendenti
  • aiuta la creatività ed il proliferare delle idee
  • semplifica notevolmente il lavoro in team
  • comporta costi minori durante la realizzazione degli spazi di lavoro

Spesso tuttavia i dipendenti non sono a loro agio negli ambienti open space. Questi generano infatti stress per chi si trova a condividere lo spazio di lavoro con molte altre persone. È indubbiamente più complicato trovare la concentrazione necessaria per eseguire in modo attento e rapido il proprio lavoro: il rumore dovuto ai tasti delle altrui tastiere, al chiacchiericcio di chi sta godendo di una meritata pausa, al movimento di chi si sta spostando tra le scrivanie e così via. Con tutte queste fonti di distrazione è davvero molto difficile riuscire a concentrarsi.

Esiste poi un problema legato alla privacy: chi si trova alla scrivania e con tutta probabilità al computer, si sentirà costantemente osservato dai colleghi e dai superiori. Questo comporta un notevole stress ed incide negativamente sulla produttività dei dipendenti e, di conseguenza, dell’azienda.

Ciò che molte aziende non riescono ancora a concepire è che un dipendente a cui sia permesso svagarsi qualche minuto (per esempio navigando sui social network) sgombrerà la mente e riuscirà a focalizzarsi maggiormente in seguito.

Se esistono problemi legati agli open space, gli uffici singoli non sono certo la panacea di tutti i mali. Dagli anni ’50 l’ufficio singolo era praticamente l’unica opzione considerata dalle aziende e dopo alcuni anni si sono notati diversi difetti legati a questa soluzione: improduttività dei dipendenti legata alla mancanza di confronto, alienazione dovuta alla prolungata solitudine e altro ancora.

Finalmente, all’alba del 21esimo secolo, si è giunti ad un compromesso che garantisca la produttività dei dipendenti da un lato e la “libertà” dei dipendenti dall’altro. La soluzione migliore risulta essere una combinazione di open space e uffici chiusi a disposizione dei dipendenti.

In questo modo ognuno ha la sua “base” all’interno dell’open space ma può scegliere di spostarsi in un ufficio singolo oppure in una sala riunioni qualora necessiti di privacy (ad esempio durante i meeting) oppure di più tranquillità (in caso di scadenze ravvicinate).

Se volete avere un’idea di come possono essere gli uffici in alcune grandi aziende date un’occhiata a quelle di Google e Facebook!

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