ufficio.eu

l'ufficio visto con i tuoi occhi

Categorie

Indizi e campanelli d’allarme per identificare il mobbing

Nel nostro primo articolo sul mobbing abbiamo illustrato cos’è e come differenziarlo nei diversi tipi esistenti. Ma identificare il mobbing è possibile? Come si fa a riconoscere i comportamenti discriminatori che possono rendere impossibile la vita in ufficio? Ecco una serie di azioni che rappresentano dei campanelli di allarme: sommate le une alle altre danno vita al mobbing, una realtà che deve essere individuata e contrastata nel minor tempo possibile.

  • Il primo indizio di mobbing va rintracciato nella diffamazione. Quando si vuole mettere in pratica il mobbing nei confronti di una persona, si tende a parlarne male, non solo dal punto di vista professionale ma anche dal punto di vista personale, con commenti non sempre veritieri e in ogni caso funzionali a compromettere la reputazione del soggetto. La vittima del mobbing, in pratica, nel giro di poco tempo si trova a fare i conti con una immagine di lei tutt’altro che reale, non corrispondente alla verità.
  • Un altro campanello di allarme per identificare il mobbing è rappresentato dai comportamenti generali: se all’improvviso ci si accorge di ricevere un trattamento diverso da colleghi con i quali fino a poco tempo prima i rapporti erano ottimi, può cominciare a sorgere qualche sospetto. Il trattamento differenziato si evidenzia ancora di più nel confronto con i colleghi: la vittima del mobbing viene trattata diversamente rispetto al resto dei dipendenti, con indifferenza o addirittura venendo esclusa. L’esclusione può riguardare diversi ambiti: si può essere esclusi dalla cena di Natale con tutti i dipendenti, o da una importante riunione di lavoro.
  • Un altro strumento a disposizione di chi mette in pratica il mobbing è quello della pressione: subissando di lavoro la vittima, la si “costringe” a non essere in grado di svolgere le mansioni assegnatele nei tempi previsti, in modo da poterla poi rimproverare e punire per la scarsa produttività. La tendenza, in sostanza, è quella di ideare e conferire progetti che non possono essere realizzati, per causare stress a livelli estremi. Si agisce, insomma, sugli eccessi, per fare sì che la vittima raggiunga il limite.
  • Un ulteriore modo in cui il mobbing può essere identificato è quello di prestare attenzione alle informazioni che si ricevono: se si sta svolgendo un lavoro importante e un superiore si rifiuta di trasmettere dati o notizie rilevanti per quel compito, i rischi sono elevati. Può essere un modo per accusare la vittima del mobbing di mancanza di interesse e passione verso il lavoro o, ancora peggio, di negligenza professionale. L’obiettivo tutt’altro che nascosto è quello di mettere in ridicolo il soggetto, magari disprezzando il suo modus operandi non solo davanti ai suoi pari, ma anche in presenza dei dirigenti.

Insomma, identificare il mobbing non è difficile, sia che si tratti di mobbing strategico (quello che viene messo in atto dall’azienda per provocare l’allontanamento volontario di una persona ritenuta non più utile o scomoda), sia che si tratti di mobbing emozionale (quello che viene messo in atto da un collega per questioni passionali, per esempio per invidia o antipatia), sia che si tratti di mobbing verticale (quello che viene messo in atto da un superiore che ha paura di essere scavalcato e vede la propria autorità in pericolo).

Lascia un commento

Tutti i campi sono obbligatori.
L'indirizzo email non verrà pubblicato