Ogni giornata lavorativa può essere fonte di stress e preoccupazioni: per questo è bene trovare il tempo e il modo per rilassarsi in ufficio, anche solo per qualche minuto, così da staccare mentalmente e lasciare fluire le proprie sensazioni e le proprie emozioni. Già, ma come fare?
Un primo consiglio utile è quello di creare una sorta di rito, un’azione che procuri piacere, anche mentre si sta davanti al computer o si è al telefono. Può trattarsi di un gesto piccolo ma significativo, come per esempio sorseggiare una tazza di tè caldo a metà pomeriggio in inverno, o fare una pausa di cinque minuti per ascoltare la propria canzone preferita, in modo da ricaricare – metaforicamente – le pile.
Va bene tutto ciò che permette di trovare qualche istante di piacere nel bel mezzo dell’attività professionale e di procurare un sorriso.
Un’altra idea significativa è quella di praticare dell’attività fisica grazie alla quale far riposare il cervello. Non appena si ha qualche minuto di pausa, per esempio, può essere utile alzarsi dalla sedia e andare a sgranchirsi le gambe con una passeggiata. Non c’è bisogno di percorrere grandi distanze, ma quello che conta è fare sì che la mente si concentri su altro rispetto al lavoro. Tra l’altro, una passeggiata – seppure eseguita tra una scrivania e una stampante – oltre a fare bene alle articolazioni consente di smuovere i pensieri.
Decisamente utile, poi, è concentrarsi sulla propria respirazione: in ufficio (così come in tutti gli altri contesti) è il respiro che permette di contrastare in maniera efficace lo stress e ogni tipo di preoccupazione. Non è un caso che le persone nervose abbiano la tendenza a respirare con una frequenza maggiore e in maniera superficiale, con la parte superiore dei polmoni. Per rilassarsi, invece, occorre rallentare il respiro e fare sì che esso diventi più profondo: in sostanza, è indispensabile riprendere il controllo dell’atto, magari contando mentalmente e comunque prestando la massima attenzione al ritmo. Sarebbe preferibile, poi, ricorrere alla respirazione con il diaframma.
Il relax in ufficio, infine, è anche questione di testa. Questo vuol dire che bisogna acquisire la capacità di sperimentare pensieri rilassanti. Certo, è difficile – soprattutto se ci si trova in una situazione di agitazione e di ansia – ma ce la si può fare. Si può utilizzare il concetto di “ancoraggio” o “condizionamento” per riuscire nell’impresa.
Per esempio, si inizia individuando una parola che conduce a un pensiero gradevole e rilassante e che procura piacere, oppure identificando un momento della propria vita in cui ci si è sentiti in pace con sé stessi e con il mondo, perfettamente a proprio agio. Lo scopo è quello di ritrovare lo stato di calma che si è sperimentato in quegli istanti. Non è facile, ovviamente, ma ci si può lavorare, eventualmente accompagnando il tutto con un gesto: magari massaggiandosi il palmo della mano. Ovviamente deve trattarsi di un gesto che possa essere eseguito davanti ai colleghi e che non li disturbi nel loro lavoro.