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Consigli e suggerimenti per tornare in ufficio dopo le feste

Ritorno in ufficio post-festività

Il dover tornare in ufficio dopo le feste può rappresentare un piccolo trauma, soprattutto se le vacanze sono durate a lungo. L’inattività e l’ozio, infatti, devono essere messi da parte, e il rischio di imbattersi nello stress di un carico di lavoro a cui non si era più abituati può avere effetti negativi non solo sulla produttività, ma anche sul benessere fisico e psicologico. Proprio per questo motivo, sarebbe importante cercare di vivere sia le feste che il ritorno al lavoro in maniera equilibrata, evitando gli eccessi sia in un senso (stravizi, sbornie e abbuffate) che nell’altro (pensando a clienti e fornitori anche mentre si è in vacanza).

Non va dimenticato che la vacanza è un premio, un diritto, ma soprattutto un periodo fondamentale durante il quale è possibile ritrovare le energie di cui si ha bisogno per recuperare la creatività. I ritmi frenetici della vita quotidiana, infatti, hanno come l’effetto di esaurire progressivamente la carica delle batterie.

Il problema è che oggi staccare dal lavoro non è così facile come si potrebbe sperare, visto che si tende a vivere sempre connessi, con rapporti, relazioni e continui rimandi alla vita d’ufficio. Insomma, anche quando in teoria se ne avrebbe l’opportunità, dare un taglio è difficile. Lo si può notare nell’atteggiamento tipico di chi, in ferie, dà continuamente uno sguardo al proprio smartphone, in attesa di mail di lavoro.

Proprio per tale ragione, il modo migliore per tornare in ufficio dopo le feste consiste nel pensare a delle cesure, a delle barriere imponenti tra un momento e l’altro. Le intrusioni della vita di ufficio nel tempo libero vanno il più possibile limitate, per non dire cancellate. Se ciò non è possibile, è comunque consigliabile crearsi degli spazi, delle finestre temporali con un inizio e una fine ben precisi in cui lavorare, ma facendo in modo che al di fuori di queste finestre il periodo di riposo non venga contaminato in alcun modo.

Per evitare che la ripresa del lavoro si riveli traumatica, poi, un consiglio è quello di riprendere contatto con mail, impegni, progetti e telefonate in modo graduale, magari iniziando già alcuni giorni prima della conclusione delle ferie, così che la mente e il corpo possano abituarsi e prendere confidenza con il cambio di ritmo e agevolare una transizione meno negativa.

Certo è che non sempre il ritorno alla routine professionale costituisce un problema: ci sono persone, infatti, che vivono in maniera positiva la ciclicità degli impegni e la ripetitività delle azioni, sentendosi rassicurate da questa sorta di eterno ritorno. Per loro, addirittura, il vero trauma è quello delle vacanze, che vengono percepite come un periodo di sospensione, un tempo di vuoto e di attesa da smaltire il prima possibile, così che il corso regolare degli eventi possa essere ripreso.

Ovviamente, la percezione dipende anche dal tipo di lavoro che si svolge e dal piacere che la propria mansione professionale dà: per un soggetto che ama il proprio impiego, tornare in ufficio non sarà un dispiacere ma un modo per continuare a sentirsi appagato e gratificato.

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