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I buoni pasto si possono usare solo in mensa?

Usare i buoni pasto in mensa

I buoni pasto possono essere usati solo in mensa? La questione è diventata di stringente attualità nelle ultime settimane, quando si è diffusa la notizia che i ticket non sarebbero più stati spendibili al supermercato. In realtà non è così e ancora adesso è possibile pagare la spesa con i buoni pasto. Vale la pena, quindi, di fare un po’ di chiarezza sullo scenario.

In primo luogo, precisando di cosa si parla quando si fa riferimento ai buoni pasto: si tratta, semplicemente, di titoli di pagamento che hanno un valore fisso, che viene deciso direttamente dal datore di lavoro. Tali titoli vengono consegnati dai datori di lavoro ai dipendenti, a mo’ di servizio sostitutivo per la mensa.

I ticket non possono essere sfruttati unicamente come pagamento effettivo dei pasti nel corso della pausa pranzo, ma anche come valuta di pagamento in tutti gli altri esercizi commerciali che sono convenzionati con le società che emettono i ticket stessi: quindi, anche al supermercato, sempre che il supermercato sia convenzionato. L’unico vincolo è che essi valgono solo per l’acquisto di prodotti alimentari. Detto questo, i buoni pasto possono essere emessi sia tramite il carnet, cioè sotto forma cartacea, sia tramite tessere elettroniche che sono munite di un microchip. In tutti e due i casi, vengono accettati, oltre che dagli ipermercati e dai supermercati convenzionati, anche dai fast food, dai take away, dalle gastronomie, dai bar, dalle trattorie, dalle pizzerie, dai ristoranti e così via.

Perché, allora, negli ultimi mesi si è scatenato un putiferio su questo tema che ha messo in allarme molti lavoratori? Il solo cambiamento che si è verificato di recente ha a che fare con la tassazione. In pratica, il valore esentasse dai ticket elettronici a partire dal 1° luglio di quest’anno è aumentato, passando da 5 euro e 29 centesimi a 7 euro, mentre è rimasto inalterato (sempre a 5 euro e 29 centesimi) per i ticket cartacei. Quali sono le ragioni di questa modifica? In sostanza, due: il primo obiettivo è quello di fare sì che il valore dei buoni pasto del nostro Paese sia il più possibile vicino al valore medio dei buoni pasto delle altre nazioni europee; il secondo scopo, invece, è quello di rendere le transazioni più sicure e più rapide.

In soldoni ogni mese i dipendenti che usufruiscono dei ticket elettronici vedranno le proprie entrate aumentare. Di poco, ma è sempre meglio che niente. C’è, comunque, un altro aspetto che merita di essere preso in considerazione, nel senso che allo stato attuale sono ancora poche le attività che hanno deciso di accettare i ticket elettronici. Per fare un esempio, la card elettronica del Ticket Restaurant, che è tra i più diffusi e i più celebri, è accettata da circa 35mila esercizi commerciali, mentre i buoni cartacei dello stesso marchio sono accettati da ben 150mila esercizi: una differenza notevole, che dimostra che poco più del 20% delle attività che accolgono i ticket di carta accetta anche quelli elettronici.

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