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Cosa sono e come funzionano i fringe benefit?

Fringe benefit

Il termine benefit è entrato ormai nel gergo comune quando si parla di lavoro ed in particolare di retribuzione. Sono sempre più le aziende che corrispondono ai propri dipendenti, oltre allo stipendio principale, beni e/o servizi complementari.

Benefit è l’abbreviazione di “fringe benefit” che tradotto significa “beneficio accessorio”. Questi possono essere utilizzati dai lavoratori cui sono stati assegnati in tre differenti modalità:

  • uso nell’esclusivo interesse dell’azienda
  • uso nell’interesse dell’azienda e del lavoratore
  • uso nell’esclusivo interesse del lavoratore

Le tipologie di fringe benefit più comuni sono certamente:

  • buoni pasto
  • telefono cellulare aziendale
  • auto aziendale
  • alloggio
  • polizze assicurative
  • prodotti aziendali (ceduti a condizioni favorevoli)

Eccezion fatta per i buoni pasto, che non hanno un valore stabilito dalla legge ma che possono oscillare tra i 5€ e i 15€, per le altre tipologie di benefit (che in generale vengono offerti al lavoratore a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che si incontrerebbero sul mercato) l’azienda può richiedere un contributo al lavoratore.

Ovviamente in questo caso non sono benefit forniti “obbligatoriamente” al lavoratore ma sono benefit su cui l’azienda ed il dipendente trovano un accordo come l’auto o l’alloggio. Il contributo può comunque variare, se dovuto, in funzione dell’utilizzo che si fa del benefit (uso esclusivo aziendale/personale).

Non esistono particolari normative al riguardo in Italia, i benefit infatti possono essere gestiti in maniera arbitraria dalle aziende. Le uniche citazioni sono relative alle imposizioni fiscali.

Per ogni benefit viene definito un “valore normale” ovvero “il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e servizi della stessa specie o similari in condizioni di libera concorrenza ed al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati e in mancanza nel tempo e nel luogo più prossimi”.

La tassazione è specifica per ogni benefit anche in funzione dell’uso dello stesso:

  • i buoni pasto fino a 5,29€ al giorno non sono tassati
  • le autovetture in uso promiscuo sono tassabili al 30% del costo chilometrico (su tabelle ACI con percorrena di 15000 kilometri)

Con la finanziaria 2016 sono stati poi introdotti nuovi fringe benefit a favore dei dipendenti alternativi al premio di produzione. Eccone alcuni (direttamente dagli articoli della finanziaria):

  • “l’utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari”
  • “le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari […], dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari”
  • “le somme e le prestazioni erogate dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti […]”

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