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E se ho un capo maldisposto nei miei confronti?

Capo maldisposto

Come ci si deve comportare se si viene trattati male dal proprio capo? Un management non adeguato o poco cortese rappresenta sempre una situazione indesiderata, ma a volte non si può evitare di averci a che fare. Ed è un peccato, soprattutto perché un capo non in sintonia con i propri dipendenti rischia di compromettere anche l’ambiente di lavoro più produttivo e cordiale.

Come fare, dunque, per risolvere la situazione con un capo maldisposto? Non bisogna mai dimenticare né sottovalutare la differenza di potere e lo squilibrio che c’è tra i dirigenti e gli impiegati: tenere conto della gerarchia è il modo migliore per costruire un rapporto senza fraintendimenti. Certo, questo non implica subire senza replicare o accettare tutto quello che viene ordinato, ma semplicemente avere la giusta consapevolezza dei ruoli.

Davanti a un capo maldisposto nei nostri confronti, bisogna cercare la via del dialogo: provare a parlare è il modo più semplice per cambiare la situazione. Ovviamente, sempre mettendo al primo posto professionalità ed educazione, con un approccio alla conversazione che deve essere finalizzato a migliorare la relazione e a renderla più utile e vantaggiosa per entrambe le parti in causa. Questo implica che se si pensa di avere subìto un torto non bisogna chinare il capo e fare finta di niente ma avere la forza e il coraggio di farlo presente, con gentilezza ma con fermezza. L’importante è arrivare al colloquio preparati, con un discorso già provato in anticipo ma non troppo impostato.

Non si deve pensare di essere nel mirino del proprio capo: a volte, per esempio, un dirigente può trattare male un impiegato senza nemmeno rendersene conto. Insomma, chi subisce gli ordini ha l’impressione di essere una vittima e di stare antipatico al capo, mentre quest’ultimo non si accorge di nulla perché è convinto di essersi comportato in modo normale. È anche per questo motivo che è opportuno parlare: meglio chiarire le situazioni sin dal primo momento, così da evitare situazioni imbarazzanti o poco piacevoli in seguito.

Guadagnarsi il rispetto altrui è indispensabile, ma anche rispettare chi si ha di fronte lo è altrettanto. Non c’è niente di peggio che lavorare per una persona, per un gruppo o per un’azienda che non si rispetta o di cui non si condividono i valori e i principi.

Un altro suggerimento che vale la pena di mettere in pratica il più spesso possibile è quello che prevede di tenere nota di tutti i dialoghi e di tutte le conversazioni, documentando quel che non va: non per rinfacciare in modo antipatico, ma per poter essere pronti in qualsiasi momento a far valere le proprie ragioni.

Un capo cattivo può essere tale per una miriade di motivi, tentare di capire quali sono permette di recarsi in ufficio con animo più sereno. Anche i capi sono persone, esseri umani con debolezze e problemi, magari non correlati alla loro vita professionale ma a quella privata, non bisogna mai dimenticarsene.

Ti è capitato di avere un capo maldisposto nei tuoi confronti o in quelli di un tuo collega?

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